domenica 6 dicembre 2009

10 domande sul clima

Perché la Conferenza di Copehagen (COP15) è così importante?
A fine 2012 termina il primo periodo di adempimento del Protocollo di Kyoto ed è pertanto necessario negoziare i tagli delle emissioni per il periodo successivo. La mancata definizione di nuovi impegni di riduzione per l’inizio del 2013 sarebbe deleterio per l’efficacia della lotta ai cambiamenti climatici e per il mercato mondiale della CO2. Un accordo a Copenhagen è fondamentale per consentire i tempi tecnici necessari per rendere operativo il nuovo accordo prima della fine del 2012.
Cosa prevede il Protocollo di Kyoto? Richiede complessivamente ai Paesi sviluppati di tagliare le proprie emissioni del 5% entro il 2012, rispetto ai valori del 1990. Gli USA si sono sottratti a tale obbligo, non ratificando il Protocollo. I Paesi in via di sviluppo, invece, lo hanno sottoscritto ma sono in questa prima fase esclusi da tagli vincolanti delle emissioni.
Cos’è l’UNFCCC?
È la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, definita nel 1992 a Rio de Janeiro. L’UNFCCC contiene i principi e gli indirizzi che la comunità internazionale ha deciso di adottare per affrontare i cambiamenti climatici. Gli incontri annuali dell’UNFCCC, chiamati “COP”, rappresentano l’unico ambito titolato a concordare e modificare le azioni e i trattati futuri, come avvenne nel 1997 con il Protocollo di Kyoto.
Come sono strutturati i lavori?
Esistono due tavoli negoziali indipendenti. Il KP è quello deputato a definire i nuovi vincoli di riduzione per i Paesi sviluppati che hanno aderito al Protocollo di Kyoto. Quello LCA, stabilito a Bali nel 2007, vuole invece stabilire degli obblighi per tutti i paesi sviluppati (inclusi gli USA) e le azioni che dovrebbero essere attuate dai Paesi in via di sviluppo per contribuire alla riduzione delle emissioni mondiali di gas serra.
Quali sono i possibili obiettivi per un accordo a Copenhagen?
Il IV Rapporto sui cambiamenti climatici dell’IPCC, il gruppo di scienziati di tutto il mondo che opera sotto il cappello ONU, ha presentato un chiaro scenario. Per contenere i possibili danni del riscaldamento globale sotto una soglia accettabile è necessario che l’innalzamento di temperatura (oggi pari a circa 0,75 °C) non superi i 2°C e per fare questo la concentrazione di CO2 in atmosfera (attualmente pari a 385 ppm) non deve superare i 450 ppm.
Quali nuovi impegni attendersi dai Paesi sviluppati (PS)?
Per mantenere la concentrazione di CO2 sotto i 450 ppm, gli scienziati dell’IPCC chiedono la riduzione entro il 2020 delle emissioni dei PS del 25-40% ed entro il 2050 dell’80%, tenendo come anno di confronto il 1990. Sull’obiettivo di lungo periodo esiste un largo consenso, ma l’accordo è difficile su quello al 2020. Ad esempio, l’obiettivo -17% proposto dagli USA è riferito al 2005 e se ricalcolato rispetto al 1990 è pari solo al -4% (il Protocollo di Kyoto prevedeva che gli USA raggiungessero il -7% entro il 2012).
Quali nuovi impegni attendersi dai Paesi in via di sviluppo (PVS)?
Non avendo i PVS completato il loro percorso di sviluppo economico e di lotta alla povertà non è pensabile attribuire loro degli obiettivi assoluti di riduzione delle emissioni. Il IV rapporto IPCC prevede invece che essi operino per la realizzazione di un percorso di sviluppo a minore contenuto di carbonio. È così ipotizzato che essi riducano la loro intensità di carbonio (emissioni di CO2/PIL) del 15-30% entro il 2020.
Vi sono altri punti sono in discussione?
I due tavoli KP e LCA intendono anche trovare come facilitare il trasferimento di tecnologie pulite a favore dei paesi in via di sviluppo e di promuovere l’adozione di misure di adattamento, soprattutto per i Paesi in via di sviluppo, in grado di ridurre l’impatto causato dai cambiamenti climatici.
È prevista la creazione di strumenti legati alle foreste?
Storicamente gli interventi sulle foreste sono stati rivolti alle azioni di riforestazione, laddove le foreste erano precedentemente state distrutte. Da Copenhagen dovrà invece uscire un nuovo strumento, denominato REDD, in grado di proteggere le foreste esistenti. Queste vengono di fatto ad acquisire il valore di capitale mondiale per la protezione del clima dell’intero pianeta, anziché di aree a scarso valore economico per il paese che le ospita.
Chi si accollerà l’onere economico di tutti questi interventi?
I Paesi sviluppati sono chiamati a contribuire in modo principale alla creazione di un fondo in grado di supportare i Paesi in via di sviluppo, soprattutto quelli cosiddetti “meno sviluppati”. Il fondo dovrà essere immediatamente operativo e costituito anche grazie a sistemi di tassazione del mercato della CO2. Ad oggi il consenso maggiore è perché esso venga gestito direttamente all’interno dell’UNFCCC.
[TRATTO DA L?UNITà DI OGGI 5 DICEMBRE 09 ]

martedì 29 settembre 2009

LETTERA AI GENITORI SULLA "NUOVA INFLUENZA"

Il Dott. Eugenio Serravalle, Specialista in Pediatria Preventiva, scrive una lettera informativa ai genitori sull'influenza A/H1N1, valutando l'utilità o meno di sottoporre i propri figli alla vaccinazione.
È importante essere a conoscenza dei dati oggettivi sulla diffusione e presunta gravità e atipicità dell'influenza per poter scegliere in maniera consapevole e responsabile in un contesto - come quello attuale - fortemente condizionato dai mezzi mediatici.

Vi preghiamo pertanto di diffondere questa lettera il più possibile:

*LETTERA AI GENITORI SULLA "NUOVA INFLUENZA"*


Cari genitori,

ogni giorno parliamo della nuova influenza, e mi chiedete se sia utile e sicuro vaccinare i bambini.

La mia risposta è NO! Un 'no' motivato e ponderato, frutto delle analisi delle conoscenze fornite dalla letteratura medica internazionale. Un 'no' controcorrente perché molti organismi pubblici, alcune società scientifiche e i mezzi di comunicazione trasmettono messaggi differenti:
avranno le loro ragioni.

Influenza stagionale e influenza A/H1N1: alcuni dati a confronto

L'epidemia, iniziata in Messico nel 2009, è di modesta gravità: il virus A/H1N1 si è dimostrato meno aggressivo della comune influenza stagionale. Si manifesta come qualsiasi forma influenzale: febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea, diarrea tosse. Non sarà l'unica patologia che colpirà i bambini in questo inverno, e non sarà facile distinguerla dai circa 500 (tra tipi e sottotipi) virus capaci di infettare i bambini. I test rapidi per identificare il virus dell'influenza A hanno poca sensibilità (dal 10 al 60%). Il test quindi non garantisce con certezza se si tratti di influenza A/H1N1.

Sembra però essere un virus molto contagioso, ed è stato dichiarato lo stato di pandemia. La sola parola-pandemia-fa paura. Ma questa definizione è stata appositamente modificata, facendo scomparire il criterio della gravità, cioè della mortalità che la malattia può provocare. La nuova influenza può colpire più persone, pare, ma provoca meno morti di qualunque altra influenza trascorsa. La mortalità, ossia il numero di persone morte rispetto ai casi segnalati, registrata finora nei paesi dove l'A/H1N1 è circolato ampiamente è dello 0,3% in Europa e dello 0,4% negli USA. In realtà potrebbe essere ancora inferiore. Perché generalmente i casi con sintomi lievi sfuggono alla sorveglianza (e quindi i contagiati possono essere molti di più), ed alcuni decessi possono essere dovuti ad altre cause e non al virus (anche se ad esso viene data la responsabilità).

Non deve meravigliare: purtroppo si può, e si muore, di influenza, se si soffre di una patologia cronica, di una malformazione organica, di una malattia immunitaria, o se si è anziani.

Le cifre variano in base alla fonte dei dati. Per esempio in Gran Bretagna sono stati registrati 30 morti su centomila casi e negli USA solo 302 su un milione di casi. Nell'inverno australe (che coincide con l'estate in Italia) in Argentina sono morte circa 350 persone, in Cile 128 ed in Nuova Zelanda 16. Quasi alla fine dell'inverno australe, sinora nel mondo intero si sono avuti 2501 decessi. Per fare un paragone, si calcola che in Spagna, durante un inverno "normale" i decessi per influenza stagionale sono circa 1500-3000.

La mortalità per influenza A riguarda prevalentemente persone di età minore di 65 anni, in quanto i soggetti di età superiore sembrano avere un certo grado di protezione, a seguito di epidemie passate dovute a virus simili.

Il 90% dei decessi per influenza stagionale riguarda persone sopra i 65 anni di età, l'influenza A colpisce invece prevalentemente persone di età inferiore (solo il 10% dei casi mortali si colloca nella fascia di età sopra i 65 anni). Ma, in numero assoluto, l'influenza A provoca pochi decessi tra i giovani; negli USA ogni anno muoiono per influenza stagionale circa 3600 persone sotto i 65 anni, mentre finora ne sono morte 324 nella stessa fascia di età per influenza A. In Australia ogni anno per l'influenza stagionale muoiono circa 310 persone sotto i di 65 anni. A inverno ormai terminato, ne sono morte 132 per influenza A, di cui circa 119 sotto i 65 anni.

Perchè allora il panico?

Quanto successo nei Paesi dell'Emisfero australe ci rassicura: l'influenza A semplicemente arriva a colpire (leggermente) molte persone. Eppure i mezzi di informazione hanno creato il panico. E' un tipico esempio di "invenzione delle malattie" (disease mongering). Non si tratta della prima volta. Nel 2005 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva previsto fino a sette milioni di morti per l'influenza aviaria. Alla fine i morti furono 262. Si tratto' di un gravissimo errore prognostico?

Secondo una delle maggiori banche di affari del mondo (JP Morgan) l'attuale vendita di farmaci anti-influenzali e di vaccini muoverebbe un giro di oltre 10 miliardi di dollari.

I medicinali funzionano?

Non esiste alcun trattamento preventivo: i farmaci antivirali, Oseltamivir (Tamiflu) e Zanamivir (Relenza), non prevengono la malattia e su individui già ammalati l'azione dimostrata di questi farmaci è di poter accorciare di mezza giornata la durata dei sintomi dell'influenza. Né va dimenticato che gli antivirali possono causare effetti collaterali importanti. Il 18% dei bambini in età scolare del Regno Unito, a cui è stato somministrato l'Oseltamivir contro l'A/H1N1, ha presentato sintomi neuropsichiatrici e il 40% sintomi gastroenterici.

...E i vaccini?

I vaccini contro il nuovo virus A/H1N1 sono ancora in fase di sperimentazione. Nessuno è in grado di sapere se e quanto saranno efficaci e sicuri, ma vengono pubblicizzati, con gran clamore. Basta che il virus cambi (per mutazione, o per riassortimento con altri virus) per rendere inefficace il vaccino già messo a punto. Sulla sicurezza sia l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che l'Agenzia del farmaco europea (EMEA) dichiarano necessaria un'attenta sorveglianza. Alcuni vaccini sono allestiti con tecnologie nuove e saranno testati su poche centinaia di bambini e adulti volontari, e soltanto per pochi giorni.

Il vaccino che meglio conosciamo, quello contro l'influenza stagionale, sappiamo che ha un'efficacia del 33% tra bambini e adolescenti e che è assolutamente inutile nei minori di due anni. Esistono anche dubbi circa la sua efficacia negli adulti e negli anziani.

Non conosciamo la sicurezza del vaccino per l'influenza A, ma ricordiamo che nel 1976 negli USA fu prodotto un vaccino simile, anche allora con una gran fretta per un pericolo di pandemia, ed il risultato fu un'epidemia di reazioni avverse gravi (sindrome di Guillan-Barrè, una malattia neurologica), per cui la campagna di vaccinazione fu subito sospesa. La fretta non è mai utile, tanto più per fermare un'influenza come quella A, la cui mortalità è così bassa. Conviene non ripetere l'errore del 1976.

Un'altra motivazione a favore della vaccinazione è il cercare di ridurre la circolazione del virus A/H1N1 per diminuire le opportunità di ricombinazione con altri sottotipi. Ma attualmente non esistono strumenti o modelli teorici per prevedere una eventuale evoluzione pericolosa del virus. Sul piano teorico, proprio la vaccinazione di massa potrebbe indurre il virus a mutare in una forma più aggressiva.

Come curarsi?

Per curare l'influenza A occorrono: riposo, una buona idratazione, una alimentazione adeguata, una igiene corretta. Non si deve tossire davanti agli altri senza riparare naso e bocca, bisogna evitare di toccarsi il naso, la bocca, gli occhi, facili vie di accesso dei virus, occorre lavarsi le mani spesso ed accuratamente con acqua e sapone. Non è dimostrato che l'uso di mascherine serva a limitare la propagazione dell'epidemia.

Se decidete comunque per la vaccinazione, vi verrà richiesto di firmare il "consenso informato", una informativa sui rischi. Leggetelo bene, prima di decidere, chiedete informazioni scritte sui benefici e i rischi. Chiedete e chiediamo insieme, per tutti i vaccinati, che sia attivato un programma di sorveglianza attivo, capace davvero di registrare e trattare i gravi problemi di salute che possono presentarsi dopo la vaccinazione. Chiedete e chiediamo che si prevedano risorse economiche per l'indennizzo ai danneggiati.
Chiediamo di non speculare sulla salute e sulla paura.


Dott. Eugenio Serravalle,
Specialista in Pediatria Preventiva, Puericultura-Patologia Neonatale


Pisa 6 settembre 2009

Per la stesura della lettera ho utilizzato quanto scritto dal Dr J. Gérvas:
http://www.equipocesca.org/Gripe
https://mail.sns.it/Redirect/www.equipocesca.org/Gripe_A, paciencia y
tranquilidad
http://www.equipocesca.org/wp-content/uploads/2009/08/gripe-a-paciencia-y-
tranquilidad-9.doc
https://mail.sns.it/Redirect/www.equipocesca.org/wp-content/uploads/2009/08
/gripe-a-paciencia-y-tranquilidad-9.doc.
e la Lettera aperta sulla nuova influenza dell'Associazione Culturale Pediatri.

Eugenio Serravalle
autore di Bambini super-vaccinati

aggiornata il 09.09.2009 a cura di Redazione di http://www.bambinonaturale.it

venerdì 11 settembre 2009

Doppia vittoria di Greenpeace

Vittoria di Greenpeace nella campagna Deforestazione Zero A dire il vero la vittoria e' doppia. Due mesi fa Greenpeace ha lanciato una campagna per la tutela della foresta amazzonica, presentando uno dei suoi soliti taglienti rapporti sull'implicazione di alcune aziende nella deforestazione (tagliano gli alberi per far posto agli allevamenti di bestiame da cui poi ricavano la pelle, per esempio per farne scarpe). L'associazione ambientalista ha indagato sotto copertura per tre anni. Ora Nike e Geox hanno annunciato che non acquisteranno piu' pellame proveniente da allevamenti coinvolti nel disboscamento. Un piccolo passo per loro, un grande balzo per la natura. Con scarpe di tela.
(Fonte: http://www.greenpeace.org/italy/news/vittoria-di-greenpeace-nike-e)

martedì 1 settembre 2009

Lo yo-yo che produce energia: una invenzione tutta italiana

E l'invenzione sara' tutta italiana. La tecnologia si chiama Kite Gen e si tratta di un aquilone (tecnicamente si chiamano profili alari) in grado di captare i venti di alta quota (800-1000 metri, potenzialmente anche di piu') e produrre energia eolica, molta energia (i venti di quota sono piu' intensi e regolari).Il Kite Gen si comporta come una specie di enorme yo-yo srotolando una bobina di cavo e producendo in questo modo grandi quantita' di energia rinnovabile, con un rendimento molto superiore agli impianti eolici "torre e pale".Quando la bobina e' completamente srotolata l'aquilone viene messo a riposo e in pochi secondi viene riavvolto il cavo, poi il processo produttivo rincomincia. Nel complesso l'ala passa oltre il 90% del tempo in regime "produttivo" ed il 10% del tempo in fase di recupero.La tecnologia e' stata messa a punto dalla societa' Kite Gen Research di Torino, http://www.kitegen.com/index_it.html , nata nel 2007.
Il progetto sarebbe a una fase di svolta: sono terminate le sperimentazioni e da settembre inizieranno le prove di produzione di energia.
(Fonte: http://ioelatransizione.wordpress.com/ http://ioelatransizione.wordpress.com/2009/07/07/un-aquilone-ci-salvera/
Guardate il video, il principio di funzionamento e' affascinante CLICCA QUI http://www.jacopofo.com/kitegen-aquilone-enegia-rinnovabile-eolico

giovedì 20 agosto 2009

Pandemia sì…. ma di profitti: chi ci guadagna da questa "psicosi" dell'influenza ?

Da Dino riceviamo questo articolo:

Mentre scriviamo l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato ufficialmente l'influenza suina "pandemia" (per diffusione, non per intensità).
Prima di ragionare sulla nuova "peste", che in circa 6 mesi ha causato 19.000 casi di infezione in 66 paesi e 117 morti in tutto il mondo, prendiamo in considerazione i dati seguenti, sempre dell'OMS:
ogni 3 secondi muore un bambino per fame e denutrizione;
ogni 8 secondi muore un bambino per acqua contaminata;
ogni 5 minuti muore un bambino per mancanza di cure mediche;
ogni minuto muore una donna incinta per mancanza di cure mediche,
ogni anno muoiono, per denutrizione, 530.000 donne incinte;
ogni anno muoiono nel mondo circa 1 milione di persone a causa dell'influenza "stagionale".
L'influenza suina ha avuto, ufficialmente, inizio in un paesino messicano, La Gloria, dove esiste uno dei più grandi allevamenti industriali di suini, la Granjas Carroll, proprietà di una multinazionale nord-americana, la Smithfield. In realtà da mesi gli abitanti di La Gloria avevano denunciato l'insorgenza di affezioni respiratorie acute che avevano colpito il 60% degli abitanti del piccolo paese, dopo anni in cui portavano avanti una dura lotta contro la contaminazione ambientale causata dagli allevamenti intensivi.
Il sistema di allevamento industriale capitalistico è il principale responsabile di questa, come di altre, "pandemie" (come l'influenza aviaria, il morbo della "mucca pazza", ecc. ).
Il Messico, come molti altri paesi, grazie ai Trattati di Libero Commercio sottoscritti con gli Stati Uniti, è diventato il paradiso (sporco, sporchissimo) per le grandi transnazionali dell'allevamento che, dovendo affrontare non solo i costi della mano d'opera ma anche le restrizione imposte nei loro paesi, hanno trovato molto più conveniente spostare le loro produzioni in paesi con mano d'opera a bassissimo costo e una legislazione o inesistente o molto più blanda. A seguito delle indicazioni del Fondo Monetario Internazionale la sanità pubblica e i servizi di prevenzione sono stati tranquillamente azzerati, così che davanti alle denunce degli abitanti di La Gloria nessuno ha pensato di fare analisi per capire di che virus si trattasse.
Così la febbre suina – riconosciuta come tale e diventata il nuovo spauracchio che ha conquistato le prime pagine dei giornali per mesi - è diventata tale solo quando, portata in altri paesi principalmente dai turisti, si è trasferita da un paese povero a paesi ricchi. E' riuscita ad alzare una cortina di ferro oscurando le notizie sull'acutizzarsi della crisi economica, sull'inefficacia delle politiche di "salvataggio" di banche e grandi aziende, sullo scandalo dell'impunità per i torturatori di Abu Graib.
I "signori" del Tamiflu
Nel bel mezzo della crisi economica mondiale, i produttori degli antivirali Roche (Tamiflu) e GlaxoSmithLine (Relenza) – gli unici a livello mondiale che producono i principi attivi dei medicinali - hanno visto non solo moltiplicarsi le loro vendite, ma le loro azioni alzarsi in Borsa rispettivamente del 7% e del 5% dall'inizio della diffusione dell'influenza suina, per un valore complessivo di circa 8.800 milioni di euro.
Seguiamo la storia del Tamiflu. L'antivirale fu inventato dalla Gilead Science Inc. ed è stato raccomandato dall'OMS come trattamento anche per la precedente influenza aviaria.
Il presidente della Gilead, che avrebbe poi ceduto il brevetto alla multinazionale svizzera Roche era, dal dicembre 1997 fino al 2001, Donald Rumsfeld che, dopo aver dato le dimissioni per assumere la direzione del Pentagono, ha conservato il suo pacchetto azionario della società.
Roche continua a pagare a Gilead il 22% dei profitti derivanti dalla vendita del Tamiflu.
Oggi il prezzo di una confezione di Tamiflu è di circa 40 dollari. Il maggior acquirente del medicinale è l'esercito statunitense, dopo che proprio Rumsfeld ha imposto la somministrazione obbligatoria del Tamiflu alle truppe nord-americane. Gli altri governi del mondo occidentale si stanno attrezzando e comprano ingenti quantità dell'antivirale.
Fantapolitica?
Non bisogna dimenticare comunque che dal 1945 fino agli anni '90 gli USA hanno sperimentato nei laboratori militari armi chimiche e batteriologice, sperimentate non solo sui propri cittadini ma in giro per il mondo: valga ad esempio Cuba, dove fu introdotto il virus della peste suina (non trasmissibile agli esseri umani) nel 1972, causando l'abbattimento di più di mezzo milione di maiali. Qualche anno dopo quattro nuove "piaghe" colpirono l'isola: la congiuntivite emorragica, il dengue (che fece più di 150 morti, in maggioranza giovani), la ruggine della canna da zucchero e la muffa azzurra del tabacco.
Nel 1994 il presidente USA Bill Clinton chiese "sincere scuse" per queste pratiche, assicurando che non si sarebbe mai più ripetute.
Pochi mesi fa anche la Bolivia di Evo Morales – nel bel mezzo degli scontri più violenti con l'oligarchia della "Media Luna"- ha dovuto far fronte ad un'epidemia di dengue, mai verificatasi prima nel paese.
In Bolivia, come in molti altri paesi, il sistema di sfruttamento capitalistico intensivo delle coltivazioni che prevede l'impiego di agrotossici (come il tristemente famoso glifosato) ha causato, oltre all'avvelenamento delle popolazioni oltre che delle acque e dell'ambiente, la scomparsa di rane, bisce e altri animali che regolavano le popolazioni di mosche e zanzare che oggi proliferano senza più nemici naturali. Da qui l'insorgere di "nuove" malattie che, grazie alla globalizzazione, fanno il giro del pianeta in pochi giorni.
Torniamo alle cifre iniziali. Tutti questi numeri hanno una relazione stretta con la miseria, lo sfruttamento e la ricerca del massimo profitto. Le infermità di cui muore la maggioranza dei poveri potrebbero essere curate con pochi euro.
Se l'influenza suina è già pandemia, perché non si autorizza la produzione degli antivirali al di là delle patenti possedute da Roche e Glaxo?
Perché la proprietà privata è "sacra", i costi li pagano gli sfruttati anche quando questo significa malattia e morte ed i profitti sono – e devono restare – privati anche davanti a milioni di vittime. Esattamente come succede per la più generale crisi economica: concentrazione di capitali (vedi l'operazione Fiat-Chrysler), massicci "aiuti" di stato a banche, assicurazioni e imprese da un lato e cassa integrazione, licenziamenti, miseria crescente dall'altro.
Socialismo o barbarie: non vi è altra alternativa. O lavoriamo per organizzarci e distruggere la barbarie capitalista o diamoci appuntamento alla prossima pandemia.
Daniela Trollio
Centro di Iniziativa Proletaria "G.Tagarelli"
Via Magenta 88 – 20099 Sesto S. Giovanni
Pubblicato su Nuova Unità n. 4/2009

COS'è L'INFLUENZA a N1H1 E ALTRO: SCARICA LA NOSTRA NEWS: http://www.mentecorpo.org/public/SttS0.pdf

martedì 18 agosto 2009

LifeGate in difesa delle turbine

Sull'energia eolica si è creato in questi giorni una polemica feroce: da una parte un fronte del no composto da sigle che denunciano "speculazione" e rischi di rovina del paesaggio naturale, dall'altra una nutrita schiera di sigle e di associazioni ambientaliste che hanno ribadito con forza la necessità dell'energia eolica quale fonte rinnovabile negli sforzi per salvare il clima. La querelle ha richiamato l'intervento di LifeGate, la "piattaforma per il mondo eco-culturale, nata per diffondere valori, consapevolezza, rispetto dell'uomo e dell'ambiente". Il fondatore Marco Roveda sottolinea infatti come l'eolico sia al momento "la fonte energetica a maggiore tasso di crescita" e bolla come "ottusa" la visione che critica le turbine per il loro valore estetico.
Quali i dati di riferimento? L'eolico conta oltre 200 mila occupati nel mondo e un fatturato di 18 miliardi di euro. L'Italia si piazza sesta al mondo con 3.750 Mw di potenza eolica. La capacità installata in Italia (fonti Bocconi-GSE) è passata infatti da 1.100 Mw nel 2004 a 3.750 Mw nel 2008.
"In Italia solo ora si stanno comprendendo i confini dell'emergenza ambientale", commenta Roveda, che sulla "esteticità" delle pale eoliche rileva: "È solo un problema di apertura mentale, e un peccato di presunzione di cultura, che denota solo una mancanza di consapevolezza in campo eco-ambientale".
"Per ora nessuna fonte energetica rinnovabile alternativa è decisiva da sola . Però saranno queste che sicuramente dovranno sostituire le attuali fonti convenzionali, petrolio, carbone e il nucleare - continua Roveda - Dire che l'eolico sia "marginale" è totalmente errato, perché è al momento la fonte energetica a maggiore tasso di crescita, come potenza installata, nel mondo. Il costo di produzione è già vicino al costo di generazione delle convenzionali e scende di anno in anno. È una visione ottusa quella secondo cui le turbine eoliche siano brutte, antiestetiche. Mi infastidiscono molto di più le migliaia di brutti, vecchi tralicci che portano i cavi della corrente ad alta tensione, piuttosto che la rasserenante visione di queste girandole".

da http://www.helpconsumatori.it/AMBIENTE
[segnalato da Rita ]

sabato 25 luglio 2009

Un orgasmo al giorno toglie il medico di torno

E' lo slogan, molto discusso, di una nuova campagna di educazione sessuale lanciata dal National Health Service, il ministero della Salute britannico. L'idea e' quella di "aggiornare" l'educazione sessuale nelle scuole aggiungendo alle lezioni su contraccezione e malattie anche un nuovo messaggio: il sesso e' bello, piacevole e fa bene alla salute. Spiega l'opuscolo informativo distribuito a insegnanti, educatori e genitori: "Gli esperti di salute consigliano di mangiare cinque porzioni di frutta o verdura al giorno e di fare almeno 30 minuti di attivita' fisica tre volte alla settimana. Ma che ne direbbero di suggerire anche di fare sesso o masturbarsi due volte alla settimana? Fa bene anche quello." Secondo gli esperti questo nuovo approccio potrebbe aiutare i giovani ad essere piu' consapevoli o allontanarli da frutta e verdura.
[Fonte: Repubblica]

venerdì 24 luglio 2009

Onesti si nasce, furfanti si diventa ?

Due studiosi della Harvard University di Boston, Joshua Greene e Joseph Paxton, hanno chiesto ad alcune persone di fare una semplice scommessa a cui si poteva rispondere "onestamente" o barando, poi hanno monitorato attraverso una risonanza magnetica il cervello dei partecipanti al test e hanno evidenziato che nel cervello dei "naturalmente onesti" non si accendono determinate aree come la corteccia prefrontale, legate alle decisioni e al controllo dei comportamenti.
Secondo gli studiosi, tutto questo può significare, che l'onesta' e' un comportamento di default che non richiede autocontrollo da parte del cervello. I disonesti, invece, devono pensare al fatto se sfruttare o meno l'occasione di imbrogliare e, alla fine, se ne hanno la possibilita', lo fanno.
Insomma, l'onesta' e' una questione che non richiede sforzo, la slealtà quinid può essere acusa di maggior stress. Meglio onesti ? Si risparmia energia e si vive meglio...

[ tratto da Ansa.it ]

martedì 21 luglio 2009

Se temete di perdere il portafogli e non ritorvarlo provate questa tecnica: metteteci dentro una foto di un dolce bambino sorridente, avrete più possibilità che vi sia restituito.
A dirlo e' uno studio scientifico condotto a Edimburgo da alcuni psicologi.Sparsi 240 portafogli "smarriti" per la citta', sono stati restituiti intatti l'88% di quelli con all'interno la foto di un bambino o di un cucciolo di cane o di una famiglia felice.Percentuali di restituzione nettamente inferiori hanno fatto registrare i portafogli senza foto o con una ricevuta di donazione a un ente non profit (rispettivamente il 20% e il 15%).La tesi e' supportata anche da uno studio dell'Universita' di Oxford, secondo cui la visione della foto di un bambino scatena una diversa empatia (e quindi reazioni istintive positive) rispetto alla stessa foto di un adulto.Funzionano anche la foto di una sorridente coppia di anziani e le radiografie.
[Fonte: Corriere della sera]

lunedì 20 luglio 2009

Più EFFICIENZA in OSPEDALE: partendo dal basso, si può ?

dal blog di Jacopo FO

E' POSSIBILE ALZARE SPAVENTOSAMENTE IL LIVELLO DI QUALITA' DEI SERVIZI
OSPEDALIERI AGENDO DAL BASSO?
Secondo noi e' possibile.
Usando l'incredibile potere di internet e della trasparenza.
La forza dei primari incompetenti, dei servizi scadenti, delle furbate
degli amici degli amici che ti passano davanti nelle liste d'attesa per
le tac sta nel fatto che questi disservizi passano inosservati.
RENDIAMOLI VISIBILI!
Abbiamo creato un sito di recensioni dove abbiamo messo la lista degli
ospedali italiani: http://www.nonfartifregare.it (link
http://www.nonfartifregare.it/Ospedali/).
L'idea e' che per ogni reparto ci sia qualcuno che scriva come funziona,
come ti trattano, quanto sono efficienti.
Se riusciamo a metterci un numero iniziale sufficiente di recensioni ai
singoli reparti otterremo uno strumento formidabile di informazione che
portera' altri ad aggiungere le loro recensioni.
Il difficile di un'operazione simile e' farla partire. Se ci dai una
mano a inserire un primo pacchetto di recensioni poi potremmo sperare
che questa iniziativa prenda quota.
Cerchiamo anche persone che vogliano costituire un gruppo di lavoro che
monitori questo sito (i singoli post devono essere approvati da un
amministratore prima della pubblicazione).
Ti interessa?

(Attenzione sul sito http://www.nonfartifregare.it trovi anche altri
settori riguardanti servizi e prodotti, nel complesso si tratta di un
sito di recensioni globali su merci, servizi e prodotti culturali. E'
gia' possibile aggiungere recensioni su centinaia di prodotti,
aggiungerne altri e anche votare le recensioni di altre persone. Quindi
sono benvenute collaborazioni in tutti i settori).

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sabato 18 luglio 2009

Energie rinnovabili !... e noi stiamo a guardare ( il nucleare ! )

Energia rinnovabile giorno e notte, tutto l'anno e costa meno del nucleare!
Quando i sostenitori del nucleare dicono che le energie alternative non
potranno mai coprire il fabbisogno energetico del pianeta perchè non ci
sono sempre. Il sole solo di giorno, il vento quando vuole lui, l'acqua
dei fiumi che finisce d'estate.
Si dimenticano sempre che il mare c'è 24 ore su 24. E non sta mai fermo.
E quindi potrebbe fornire un flusso "di garanzia" dell'energia.
E non è il solo sistema per avere energia senza interruzioni.
Ci danno energia costante il geotermico (il calore sotterraneo) e le
biomasse (ad esempio il gas prodotto dai batteri che si mangiano
immondizia e letame.
Nel frattempo in Usa sono riusciti a digerire con l'aiuto di enzimi le
canne del mais che oggi vengono lasciate sui campi. Ne tirano fuori
alcool, 10 kw di energia per ogni kw investito nel processo.
Ma è nel settore marino che stiamo assistendo a progressi strabilianti.
Al largo del Portogallo e della Scozia sono stati costruiti impianti
formati da enormi tubi galleggianti.
Per approfondire: http://www.darvill.clara.net/altenerg/wave.htm
Guarda i video clicca qui: http://www.jacopofo.com/video_energia_mare_idrico
Intanto, è notizia recentissima, il solare in Germania (14% del fabbisogno!!!) esplode e pensa ad un investimento di 400 MILIARDI di euro ( 10 l'anno in project financing ) in Africa: nel deserto ! Questo sì che è ragionare di ecologia e muoversi per affrontare la crisi
del sistema petrolio. Sarà decisamente il più grande impianto solare mai
immaginato.

giovedì 16 luglio 2009

... novità per il trattamento dei rifiuti ospedalieri

Grazie al lavoro del gruppo dei verdi di Roggiolani e Cimini e' stato installato a Massa la prima macchina in grado di trattare i rifiuti ospedalieri, considerati rifiuti speciali in quanto contengono materiale organico potenzialmente infetto. Si tratta di un apparecchio che puo' stare in una stanza che polverizza e sterilizza i rifiuti ospedalieri e che puo' diventare dotazione di ogni ospedale abbattendo il costo dello smaltimento dei rifiuti con un risparmio enorme, 90%, per le Asl. Il Converter dei rifiuti ospedalieri e' stato installato per sei mesi all'ospedale pediatrico di Massa e i risultati sono stati certificati dal CNR di Pisa. I rifiuti passano da un costo di smaltimento di 1,30 euro/kg a 30 cent per kg! L'impianto si ripaga investendo il 70% del risparmio. La Toscana, che ha deciso di passare a questo sistema, risparmiera' dieci milioni di euro all'anno sui 15 previsti. Ma la cosa fondamentale e' che i rifiuti ospedalieri smettono di andare in mano alle ecomafie a spasso e smettono di arricchire gli inceneritoristi.

Alcuni LINK utili per APPROFONDIRE l'argomento del dissociatore:
Visita all'impianto di dissociazione molecolare dei rifiuti di Husavik, Islanda : http://www.ecquologia.it/cms/content/view/1530/28/
La brochure e gli atti del Convegno sulla dissociazione molecolare (Lucca 21/10/2006) http://www.ecquologia.it/cms/content/view/1531/38/
La Scheda tecnico-economica dell'impianto di dissociazione molecolare (pdf 2,5 Mb) : http://www.ecquologia.it/sito/rifiuti/energo-dissmol.pdf
Rapporto conclusivo della Commissione Interministeriale per le migliori tecnologie di gestione e smaltimento dei rifiuti (pdf 65 Kb) : http://www.ecquologia.it/sito/rifiuti/commissione-tecnologie-gestione-smaltimento.pdf

Rifiuti. Enea: possibile smaltimento in modo pulito : http://www2.ecquologia.it/cms/content/view/506/28/
Il Converter dei rifiuti ospedalieri : http://www2.ecquologia.it/cms/content/view/2294/28/>

[tratto dal Blog di Jacopo Fo]

martedì 14 luglio 2009

I neuroni specchio

pubblichiamo in fondo a questa pagina un interessante video che spiega cosa sono, che funzione hanno, come agiscono. Non perdetevelo

mercoledì 8 luglio 2009

la DISSOCIAZIONE MOLECOLARE.

La soluzione tecnologica ai rifiuti è: la DISSOCIAZIONE MOLECOLARE.


LA NOTIZIA E' DA PRIMA PAGINA MA SUI QUOTIDIANI NON L'HAI TROVATA!!!


La notizia e': a Peccioli, in provincia di Pisa hanno inaugurato il primo dissociatore molecolare, un aggeggio in grado di trattare i rifiuti in modo pulito.
INCREDIBILE!
Parrebbe proprio una bufala, l'ennesima trovata degli ecomostri, ma i promotori dell'iniziativa sono persone degne di fiducia, lo sfrive jaocpo Fo nel suo blog. Leggiamo come presenta la notizia.
L'iniziativa e' partita tre anni fa per merito del gruppo di Fabio Roggiolani, dei verdi toscani, gli stessi che hanno fatto la scelta controcorrente di candidare Cimini alle europee per il centro Italia http://www.jacopofo.com/elezioni-giovanni-cimini-verdi-ambiente-ecotecnologie-politica


Questo impianto sperimentale e' stato costruito a Peccioli, il famoso comune toscano dove esiste una discarica gestita con tecnologie all'avanguardia, dove tutto il gas prodotto dai rifiuti in utrefazione viene raccolto, filtrato e usato poi per produrre elettricita' attraverso un generatore alimentato dal gas stesso. Si tratta di una discarica che non puzza, sopra la quale sono stati anche organizzati concerti.
Silvano Crecchi, sindaco di Peccioli e promotore di questo impianto, e' lo stesso che ha organizzato la prima formula italiana di impianti fotovoltaici (sopra la discarica) come forma di risparmio per i cittadini.

COME FUNZIONA?

Si tratta di un'evoluzione della tecnologia della pirolisi.
Sostanzialmente l'immondizia non viene bruciata con una fiamma viva. Si ha una combustione a bassa temperatura
, 400 gradi, in un contenitore nel quale c'e' pochissimo ossigeno. Una combustione lenta, i rifiuti impiegano 24 ore a carbonizzarsi.
A bassa temperatura i metalli non fondono, non c'e' dispersione nei fumi e quindi i metalli restano nella cenere prodotta e sono successivamente recuperabili e riutilizzabili come materia prima. In questo modo si azzerano le micro polveri e le nano polveri e diminuiscono drasticamente le emissioni nocive che successivamente vengono abbattute completamente nel processo di depurazione del gas emesso. Alla fine del processo di lavaggio otteniamo gas combustibile che viene bruciato in un generatore di elettricita'. Il gas di combustione viene poi ulteriormente filtrato in uscita. Una differenza assoluta rispetto agli inceneritori tradizionali (pietosamente ribattezzati termovalorizzatori). Li' c'e' una combustione con la formazione di composti chimici altamente tossici come le diossine e solo dopo si interviene con la depurazione dei fumi, con enormi problemi di efficienza reale del processo (e possibilita' di fare i furbi buttando nell'atmosfera i fumi senza averli filtrati a dovere).
Nella dissociazione molecolare si ha un processo di per se' molto meno inquinante e il lavaggio del gas prodotto e' interno al processo in quanto se il gas non viene completamente depurato da impurita' danneggia il generatore a turbina di elettricita'.

Questo vuol dire che abbiamo in mano qualche cosa di concreto per bloccare l'installazione di nuovi inceneritori di vecchio tipo e per pretendere la conversione di quelli gia' installati.
Dietro questa questione c'e' un grosso problema strategico. Il motivo per il quale questa notizia ha avuto un'eco nulla e' che perfino il movimento ecologista non ha voluto sostenerla. La questione e' infatti delicata.
Da decenni siamo tutti d'accordo sul fatto che la soluzione principale della questione dei rifiuti e' l'idea di RIFIUTI ZERO.
Abbattimento del volume degli imballaggi, riutilizzo dei contenitori, vendita di latte e detersivi alla spina, riciclaggio eccetera.
Ma io credo che sia necessario ragionare sui rapporti di forza e non farsi prendere dal fondamentalismo ecologista. "O tutto o niente" non e' una soluzione.
Oggi Berlusconi sta indiscutibilmente dando il via a decine di inceneritori di vecchio tipo.
Non e' realistico pensare di fermarlo con le forze ridicole che abbiamo.
E' invece realistico spiegare alla gente di destra che questi impianti sono estremamente piu' sicuri, molto piu' convenienti economicamente, di dimensioni piccole.
E' una cosa che anche una persona di destra puo' capire e perfino uno della direzione nazionale del Partito Democratico puo' arrivarci.
Quindi e' una soluzione fattibile.
Non un'opposizione di principio: abbiamo un'alternativa sensata! Praticabile.
E' comprensibile che i comitati locali abbiano paura di trovarsi di fronte a un'altra fregatura, e' comprensibile che alcuni ecologisti temano di trovarsi invischiati in quisquilie tecniche che portino a deviare l'attenzione dal vero problema (RIFIUTI ZERO). Ma questo modo di
ragionare ci porta a una sconfitta certa. IL PURISMO UCCIDE LE POSSIBILITA'.

Secondo me dobbiamo ragionare in un'altra maniera: oggi gli inceneritori stanno provocando migliaia di casi di tumori a causa delle diossine e delle nanopolveri emesse. Parliamo di un numero impressionante di morti.
Questa tecnologia e' stellarmene migliore, ha alle spalle ormai parecchi anni di sperimentazione, e a breve l'esperimento di Peccioli ci dara' i dati di efficienza su un prototipo di grandi dimensioni (che sono comunque piccolissime rispetto agli inceneritori tradizionali).
Ho parlato con una serie di specialisti che mi hanno confermato senza dubbio che questa tecnologia e' decisamente migliore.
Ovviamente anche in questo caso e' fondamentale il controllo delle associazioni sull'efficienza dei processi di lavorazione del gas e su tutti i tipi di emissioni. Ma rinunciare a questa possibilita' dal mio punto di vista sarebbe immorale. Una colpa verso le persone che ora sono condannate al rischio di sofferenze indicibili perche' stanno per costruirgli sotto casa un mostro che sputa veleno.
Questo possiamo ora realisticamente impedirlo. E vorrei aggiungere che proprio per questo e' sperabile che si crei un coordinamento nazionale dei comitati locali contro gli inceneritori
tradizionali, che lancino una campagna di discussione sulla dissociazione molecolare come alternativa praticabile. Ed e' importante anche che Giovanni Cimini sia eletto e possa condurre al Parlamento europeo questa battaglia contro i termovalorizzatori, una tecnologia
obsoleta e criminale.


martedì 7 luglio 2009

Un giubbotto salvavita

Il giubbotto salvavita LifeVest e' in sperimentazione da due mesi all'ospedale San Giovanni-Addolorata di Roma, con ottimi risultati. Funziona come un defibrillatore portatile e viene fatto indossare ai cardiopatici ad alto rischio, per 30 giorni dopo un attacco.Munito di elettrodi che monitorano continuamente lo stato del paziente, e' anche antiproiettile e parafulmine.
[Fonte: Ansa]

giovedì 2 luglio 2009

la ricchezza fa male alla salute

La legge fondamentale dell'universo e' l'ironia.
Per millenni milioni di esseri umani hanno compiuto atti abominevoli per conquistare ricchezze propositate senza sapere che cosi' facendo si procuravano una morte prematura.
La storia e' piena di scemi che si suicidavano seguendo mode idiote. I patrizi romani furono terminati dall'abitudine di bere vino in bottiglie di piombo. Aveva un buon sapore ed era una raffinatezza che solo i ricchi potevano permettersi. Peccato che fosse mortale.
La nobilta' veneta del 600 fu sterminata dalla moda di mangiare in piatti di peltro.
Ma oggi sappiamo che al di la' di questi eccessi e' proprio la ricchezza che fa male alla salute. Se si leggono le statistiche dell'Oms sulla durata della vita umana, suddivise per categorie rofessionali, si scoprono informazioni affascinanti.
Se e' vero che i poveri nel terzo mondo campano raramente oltre i 40 anni e' anche indiscutibile che i piu' ricchi del mondo non sono la categoria umana che vive piu' a lungo.
Sono maggiormente longevi gli scienziati e gli artisti che, seppure benestanti, non possono generalmente permettersi il jet privato. Al di sopra di un reddito di 50.000 euro all'anno (forse anche meno) il fattore che determina la durata della vita e' la possibilita' di continuare a svolgere un'attivita' intellettuale creativa anche in eta' avanzata e avere una vita sociale ricca di contatti e soddisfazioni.
Essere dei riccastri odiati da tutti e costantemente sotto stress perche' sempre intenti a fregare qualcuno non fa per niente bene alla salute.
Parecchie ricerche dimostrano poi che altri fattori che allungano l'esistenza sono la propensione a non incazzarsi inutilmente, la giovialita', l'amicizia, la passione per la convivialita' e l'ottimismo.
E ormai e' dimostrato pure che baciarsi con amore provoca una verticalizzazione dell'efficienza del sistema immunitario.



[ tratto dal blog di JACOPO FO ]

martedì 30 giugno 2009

per un' alimentazione sana

Quali sono i principi generali per una dieta salutare ? Cerchiamo di dare qualche risposta a questa domanda

La dieta deve abbondare di vegetali freschi, che frenano l’accumulo di tossine e i processi di ossidazione cellulare, principali responsabili di una abbassamento delle difese.
E’ ormai risaputo il ruolo che alcuni cibi, se ingeriti regolarmente e in grandi quantità, hanno nell’indebolire l’organismo e predisporlo all’attacco di agenti patogeni: i grigliati, l’eccesso di grassi (soprattutto quelli di origine animale), le fritture, i dolci industriali sono solo alcuni esempi di alimenti che andrebbero banditi dalle nostre tavole.


Al contrario esistono dei cibi protettivi come i legumi, i cereali non elaborati, la soia, l’aglio, la cipolla.... sono tutti utili al nostro corpo chi per per rinforzare le difese immunitarie e prevenire malattie infettive e tumori, chi per mantenere pulito l’intestino.


Nel dettagio vediamo quali alimenti sono preziosi:
Cavoli e cavolfiori
Metteteli in tavola almeno una o due volte la settimana: nelle parti verdi contengono sostanze con potente azione anticancro. Per questo non eliminate gambo e foglie: cuoceteli solo più a lungo. Si può scegliere tra molte varietà di Crucifere (questo il nome botanico di cavoli & co): broccoli verdi, foglie di rapa, cavolo toscano, verza verde, cavolini di Bruxelles.
Le verdure amare
Via libera a catalogna, radicchio, cicoria e a tutte le verdure amare, crude o bollite, che potenziano le difese. Anche le radici (ad esempio la scorzonera) devono entrare nella
dieta quotidiana. La loro azione depurativa previene l’accumulo di scorie e rinforza il sistema immunitario. Ottimi anche il tarassaco e l’ortica, la verdura più ricca di ferro, da usare per minestroni e insalate.
I cereali integrali
Forniscono energia senza intasare il corpo di scorie. Meglio non esagerare con frumento e derivati (il glutine può scatenare intolleranza), preferendo pane di segale, paste integrali, di mais e di
riso (possibilmente integrale), miglio, amarano, kamut e orzo.
La frutta
Consigliatissimi l’uva, soprattutto rossa, come frutto e in succo: è ricca di sostanze antiradicali che prevengono l’ossidazione cellulare. Anche l’arancia è un frutto anticancro per la presenza di vitamina C, di flavonoidi e carotenoidi. Secondo l’Ayurveda le banane non devono mai mancare nella stagione invernale , almeno due volte la settimana: rinforzano il tessuto osseo.
Le spezie
Zenzero, cannella, chiodi di garofano e pepe nero riattivano il metabolismo e facilitano lo smaltimento delle scorie. Lo zenzero fresco, in particolare può essere grattugiato nelle insalate o assunto in infuso.
Pomodori e peperoni
Ricco di betacarotene e licopene, potenti antiossidanti, il pomodoro protegge dal tumore alla prostata. Va gustato maturo e fresco, in insalata, condito con poco sale e olio d’oliva. Anche il peperone ha molti polifenoli, ed è una ottima fonte di vitamina C (quasi il triplo dell’arancia). Perciò va tagliato in striscioline e mangiato crudo in insalata (cotto perde le sue virtù). Il migliore è quello rosso o giallo.
I legumi
Vanno consumati ogni giorno. Se non sono ben cotti possono risultare indigesti, poiché contengono dei polisaccaridi a cui i batteri del colon si devono abituare. Si gustano con la buccia, dove si concentrano le sostanze anticancro. Si può scegliere tra lenticchie, fagioli, ceci e piselli. Ottima la soia, la cui ricchezza in fitoestrogeni difende dai tumori al seno e all’utero.
Aglio e cipolla
I principi attivi solforati , tipici degli ortaggi a bulbo, sono efficaci spazzini di sostanze cancerogene. Lo spicchio d’aglio per avere l’effetto massimo andrebbe schiacciato con l’apposito attrezzo: se viene tritato, la sostanza utile si forma solo lungo la superficie del taglio e il resto è perduto. La cottura ne distrugge i principi attivi.



mercoledì 17 giugno 2009

Bocciato il nucleare, salvi grazie a Tremonti ?

Il Disegno di legge sullo sviluppo, che tra le altre cose contiene anche la normativa sul ritorno al nucleare, ha subito una nuova battuta di arresto, questa volta ad opera del ministro dell'Economia che ha bocciato il testo rimandandolo alla Camera per una terza lettura. Motivo: per il nucleare in Italia non c'e' la copertura finanziaria e gli aumenti del costo dell'energia si riverserebbero sui cittadini. Un'informazione gia' nota: il dipartimento per l'Energia statunitense ha infatti calcolato che il costo industriale dell'elettricita' da nuovi impianti nucleari e' piu' alto rispetto alle altre fonti. Il MIT segnala inoltre che negli ultimi 4 anni le stime dei costi di costruzione delle centrali sono raddoppiate da 2.000 dollari/Kw a 4.000 dollari/Kw. Altri 25 miliardi di motivi per non tornare al nucleare li trovate qui

[Fonte: Greenreport]

lunedì 15 giugno 2009

Investimenti nel settore delle energie rinnovabili

In occasione della Giornata mondiale dell'ambiente le Nazioni Unite hanno reso noto il rapporto "Global Trends in Sustainable Energy Investment 2009", sugli investimenti nel settore delle energie rinnovabili. La buona notizia e' grossa: nel 2008, per la prima volta, gli investimenti globali su eolico, solare, fotovoltaico, geotermico, idroelettrico hanno superato gli investimenti fatti nei combustibili fossili. 140 miliardi di dollari, a fronte di 110 miliardi destinati alla produzione di elettricita' dal gas e dal carbone. La maggiore crescita di investimenti sul rinnovabile viene dalla Cina, dall'India e da altri paesi in via di sviluppo.
Altri dati si trovano in un articolo de Lanuovaecologia che trovate qui

domenica 14 giugno 2009

Piu' e' morbida più inquina

La carta igienica piu' e' morbida sulle nostre terga, peggio e' per l'ambiente. Lo
rivela uno studio di Greenpeace che ha analizzato l'impatto ambientale
dei principali rotoli e rotoloni sul mercato americano.
Una carta supermorbida richiede moltissime fibre vegetali di cellulosa
nuove, una carta bianchissima richiede scoloranti chimici a base a
cloro, tutto a discapito della natura.
Oltreoceano si utilizza solo il 2% di carta riciclata (in Europa si
arriva al 20%) e cosi' se ne va un albero ogni 1.800 rotoli di carta
igienica.
Per fortuna ci sono anche delle buone notizie. Grenpeace ha rilevato che
la crisi economica ha portato a un calo del 7% nelle vendite di carta
igienica pregiata.

[Fonte: Focus.it]




mercoledì 3 giugno 2009

Un 76enne olandese è stato arrestato dalla Guardia di Finanza dell' aeroporto di Fiumicino per traffico internazionale di droga. All'interno dei suoi bagagli sono stati trovati 6 kg di arance imbottite di cocaina. Alle autorità ha dichiarato che soffriva di una malattia e che gli agrumi gli avrebbero apportato le vitamine di cui necessitava. Dopo essersi spremuti un attimo le meningi, i doganieri non si sono bevuti la storia.
(Fonte: Repubblica)

martedì 2 giugno 2009

Wedding Running

Recentemente, per le strade di Milano, diversi passanti hanno avvistato due giovani ragazze vestite da sposa che correvano.Si tratta del "wedding running", una moda nata negli Usa e finalmente arrivata anche in Italia. Nei prossimi giorni sono previste "corse di nozze" anche a Roma e in altre citta'.Sembra sia un metodo infallibile per scacciare la tensione pre-matrimoniale e dire addio al nubilato.Se si scappa invece durante la celebrazione non e' piu' "wedding running" ma "wedding escape"!Se volete vedere qualche video delle performance cliccate qui <http://www.youtube.com/user/brides11586>

(Fonte: Corriere.it)

martedì 26 maggio 2009

MANGIARE SANO: IL POLLO D'ERBA

Cominciamo a raccontarci, almeno fra noi, chi, dove e cosa viene prodotto nel rispetto della natura, dell'ambiente e dell'uomo.
Oggi pubblichiamo il sito del pollo d'erba prodotto, in primo luogo, nella Azienda Agraria dell'Università di Perugia...tanto per intenderci quello cui fa riferimento il video in fondo alla pagina.

Aspettiamo vostre ulteriori indicazioni, suggerimenti, proposte per allargare le conoscenze di tutti noi sul "vivere sano", dove e come salvaguardare la nostra salute gustandoci ugualmente la vita !

domenica 24 maggio 2009

UMBERTO VERONESI: sul rispetto dei malati in ospedale


«Si deve scegliere, come in albergo
«Mai più cena alle sei negli ospedali»



Orari e menu, l'appello a sostegno dell’iniziativa di Gualtiero Marchesi. È da anni che mi batto per una riforma radicale del sistema ospedaliero e ho applicato le mie idee all’Istituto europeo di oncologia, andando controcorrente 20 anni fa.

Prima di tutto biso­gna innovare il principio stesso dell’ospedale, che non deve più ruotare in­torno alle esigenze del medico, ma a quelle del malato.
Di conseguenza il luogo di cura deve diventare an­che luogo di accoglienza in grado di offrire un livel­lo dignitoso di comfort alberghiero.

L’alimentazione durante il ricovero è parte di que­sta nuova concezione. Ogni malato ricoverato do­vrebbe poter scegliere da un menu i cibi che gli so­no più graditi (fra quelli consentiti ovviamente) proprio come avviene in un albergo. La possibilità di scelta è diventata fondamentale anche per il ri­spetto delle etnie e degli usi alimentari diversi della popolazione. È importante anche che il cibo sia pre­sentato bene, con le stoviglie e i servizi adeguati. Inoltre bisogna abbandonare l’inspiegabile rigidi­tà degli orari, per cui i pasti vengono serviti ad ore improbabili, che nulla hanno a che vedere con le consuetudini del malato. Perché mai in ospedale si dovrebbe avere la prima colazione alle 6 del matti­no, il pranzo alle 11 e la cena alle 6, quando in nessu­na regione italiana si mangia a questi orari? È impor­tante mantenere il più possibile i ritmi di vita della collettività da cui il paziente proviene per non farlo sentire «confinato», aggiungendo così ulteriore pe­so al dramma della malattia e del ricovero.

Non ho mai potuto accettare che una persona ab­bia un certo status e una certa dignità quando è in salute, ma poi lo perda nel momento in cui viene ricoverato. Ancora oggi in molti ospedali al pazien­te si dà del tu, anche se è una persona anziana, o peggio, ci si rivolge a lui con il nome del letto o del­la stanza che occupa. Dovrebbe essere esattamente il contrario: una persona malata, grave o meno, si trova in una posizione di debolezza e smarrimento e per questo andrebbe maggiormente rispettata ed aiutata.
Il comfort all’interno dell’ospedale contribuisce alla buona terapia, perché tiene conto della dimen­sione psicologica imprescindibile di ogni malattia che richieda un ricovero. Per questo considero fon­damentale anche che gli ospedali abbiano camere singole. Nessuno condividerebbe una camera con uno sconosciuto in albergo e non dovrebbe essere costretto a farlo proprio, in ospedale, quando avreb­be più bisogno di riservatezza.

Umberto Veronesi

[dal corriere della sera del 23 maggio 2009 ]

venerdì 22 maggio 2009

Affrontare la crisi con lo ŠCEC, il buono dell'economia locale

Scopriamo insieme cos’è lo ŠCEC ( Šolidarietà ChE Cammina ) e in che modo può migliorare la nostra vita e la nostra comunità

Cos’è lo ŠCEC?
Lo ŠCEC - Šolidarietà ChE Cammina - rappresenta lo sconto (tecnicamente detto "abbuono") che i soci di arcipelago ŠCEC (privati cittadini, professionisti, aziende) decidono di riconoscersi a vicenda in tutti i loro scambi economici (beni e servizi). Lo ŠCEC viene distribuito gratuitamente a tutti coloro che si iscrivono al circuito locale.

Come funziona?
I Buoni Locali ŠCEC vengono stampati da Arcipelago ŠCEC e distribuiti gratuitamente a privati, famiglie e titolari di attività commerciali/aziendali. La percentuale di prezzo pagabile in ŠCEC è decisa dall’impresa o dal professionista che si associa e mediamente va dal 10 al 30%. Arcipelago ŠCEC è organizzato in Isole regionali che curano la distribuzione dei buoni e i contatti con i soci. Per aderire all'Arcipelago basta contattare l’Isola più vicina su www.arcipelagoscec.org. A ogni nuovo socio vengono forniti 100 ŠCEC (in cambio di un contributo libero per coprire le spese di stampa e di gestione) che possono essere utilizzati sin da subito presso le attività aderenti al circuito. Più aderenti ci sono, più è intensa la circolazione e la diffusione dei Buoni Locali ŠCEC, più l'economia locale riprende forza e il benessere si diffonde!

Quali vantaggi porta lo ŠCEC?
L’utilizzo dello ŠCEC garantisce molti vantaggi. Innanzitutto fa aumentare sensibilmente il nostro potere di acquisto. Inoltre accresce il fatturato del professionista e dell'azienda che aderiscono al circuito: i cittadini che entrano in possesso degli ŠCEC tendono infatti a rivolgersi a quegli esercizi commerciali che li accettano, preferendoli ad altri. Infine lo ŠCEC è studiato per favorire l’economia locale così che il denaro torni a circolare all’interno della comunità. Infine, ma di grande importanza, l’utilizzo dello ŠCEC ci ricorda che la moneta è solamente un mezzo per perseguire il benessere della persona e della comunità.

A chi si rivolge il progetto?

Famiglie e privati cittadini che vogliono partecipare allo sviluppo di una situazione economica più tranquilla, conveniente e al sicuro dai problemi dell’economia globale.
Imprese, commercianti e professionisti che si sentono schiacciati dalla concorrenza delle grandi catene multinazionali ma desiderano continuare le loro attività.
Enti locali e associazioni di categoria interessati a una vera alternativa culturale oltre che economica per garantire la prosperità alla propria comunità.

Le piattaforme informatiche dell'Arcipelago: strumenti pratici al servizio di persone e imprese Paolo Tintori, Presidente di Arcipelago Toscana e responsabile del tavolo informatico nazionale
Lo ŠCEC, un ponte culturale fra l'economia del denaro e quella del
donare Pierluigi Paoletti, Presidente nazionale Arcipelago ŠCEC
Per Informazioni areaeventi@gruppomacro.net 0547 346339 - 3381325526

martedì 19 maggio 2009

Quando sei felice ?

Usi il tuo corpo come fosse un veicolo oppure ti fa star bene avere un contatto con ESSO?
Quando eravamo bambini passavamo gran tempo a fantasticare. Questo stato della mente e' meraviglioso. Mentre giochi con le bambole, i soldatini, le automobiline, ti lasci andare a sensazioni e immagini che sorgono spontanee dalla tua mente.Stai bene con te. Dentro di te. Ti senti un tutt'uno con il tuo corpo.Questa sensazione e' centrale nella tua vita. Ma ogni tanto la perdiamo. Allora il corpo diventa solo uno strumento per mangiare, muoversi, lavorare. Ho passato parecchio tempo in questa situazione negli ultimi due anni.In questi giorni invece sto vivendo una riunione tra mente e corpo. Me ne sto li' senza far niente ad ascoltare il piacevole tepore interno che si prova a essere vivi. Essere vivi e' delizioso. A volte.E permette di fantasticare.

Jacopo Fo
[tratto da cacao della domenica]

CARLO URBANI: una vita fra sapere e dolore


Il 29 marzo 2003 Carlo Urbani, medico italiano dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), muore a 46 colpito dalla Sars (Sindrome respiratoria acuta grave) nel paese in cui aveva deciso di offrire il proprio apporto professionale e umano: il vietnam. Il dottor Urbani ha lavorato in programmi di salute pubblica in Cambogia, Laos e Viet Nam, la sua sede di lavoro era ad Hanoi, in Viet Nam. Negli ultimi 10 giorni di vita, Urbani aveva cominciato a manifestare sintomi preoccupanti, come una febbre altissima. Per questo era stato trasferito nell'ospedale di Bangkok, dove muore nonostante le massime cure prestate. da tutti apprezzato per l'abnegazione che l'aveva portato spesso, e specialmente in occasione di questa terribile

“Carlo era un essere umano meraviglioso e siamo tutti costernati”, ha detto di lui Pascale Brudon, portavoce dell’Oms in Viet Nam. “Era soprattutto un medico, il suo primo obiettivo era quello di aiutare le persone. Carlo è stato il primo ad accorgersi che c’era qualcosa di molto strano. Mentre in ospedale le persone diventavano sempre più preoccupate, lui era là ogni giorno, raccogliendo campioni, parlando con il personale dello staff e rafforzando le procedure di controllo dell’infezione”. Di recente si trovava in Vietnam, per curare la Sars (sindrome acuta respiratoria severa) che lui stesso aveva individuato per primo in un paziente, rendendosi perfettamente conto del pericolo «ma - racconta Nicoletta Dentico, direttore generale di Msf - non si era tirato indietro, nonostante l'indifferenza di chi trattava questa malattia come qualcosa di normale».



CARLO URBANI NON PUO' E NON DEVE ESSERE DIMENTICATO PERCHE' EROE DEL NOSTRO TEMPO: «Era preoccupato», rivela fra le lacrime la sorella Cristiana, che insieme al fratello Paolo e alla madre lo piange disperata, ma non possono fare a meno di accettare l'idea che Carlo, quella vita, l'aveva fortemente voluta. «Eravamo tutti orgogliosi di lui, aveva fatto ciò che aveva sempre desiderato fare. A lui era riuscito, e credo che se dovesse rivivere rifarebbe le stesse cose»...


PER QUESTO VOGLIAMO DEDICARE A LUI QUESTO RICORDO.



Carlo Urbani era stato il primo medico dell’Oms ad avere identificato il primo focolaio di questa nuova malattia in un uomo d’affari americano che era stato ricoverato all’ospedale di Hanoi. La sua segnalazione precoce della Sars, ha messo in allarme il sistema di sorveglianza globale ed è stato possibile identificare molti nuovi casi e isolarli prima che il personale sanitario ospedaliero venisse contagiato.
Carlo Urbani. marchigiano, era sposato e padre di 3 figli. Si era laureato in medicina all’università di Ancona, e aveva compiuto gli studi di specializzazione lavorando sulla malaria e sulla parassitologia medica. Era un esperto di malattie dovute a parassiti nei bambini in età scolare. E’ stato anche presidente di Medici Senza Frontiere-Italia.
Era lui Presidente di Medici senza frontiere all'epoca in cui l'associazione ricevette il Nobel per la pace.

Era un medico di frontiera, fin da giovane, quando, con alcuni colleghi della Vallesina, organizzava per suo conto viaggi in Africa centrale, nei paesi del Golfo di Guinea, per portare soccorso ai diseredati.
Carlo Urbani è stato il primo italiano morto per sindrome Sars accertata, la stessa che lui aveva individuato, è stato ucciso dalla scelta di una vita, in una terra così lontana da Castelplanio, il piccolo Comune dello jesino in cui era nato nel 1956, e dove tutti gli riconoscevano una superiorità morale legata al suo impegno.
L'amore per i più deboli e i più poveri era nel suo dna: «Sin da giovane - ricorda commosso il sindaco di Maiolati Spontini Sergio Cascia, medico anche lui - si era dedicato agli handicappati; poi insieme, ma lui più di me, nel 1988-'89 cominciammo a viaggiare per l' Africa, dove visitavamo i villaggi più sperduti.
Urbani, dopo la specializzazione in malattie infettive all'Università di Ancona, aveva fatto il medico di famiglia per qualche tempo, poi era diventato aiuto nel reparto di malattie infettive dell'ospedale di Macerata, dove era stato per 10 anni.
Quando per lui si aprì la prospettiva di diventare primario, semplicemente rifiutò: non era un medico-burocrate, ma un medico da prima linea. La sua passione si incanalò quindi nell'impegno con Medici senza frontiere e con l'Oms, di cui era un apprezzatissimo esperto, in particolare per le parassitosi intestinali, con compiti di programmazione nel settore delle malattie infettive.

lunedì 18 maggio 2009

ALLA RICERCA DELL' "ALLEVAMENTO SICURO"




Qual è l’alimento considerato sinonimo di ricchezza e benessere? La carne. Con il tempo la carne ha avuto indici di gradimento alti e bassi. La BSE, il naturismo e le vacche grasse sono diventate spesso magre. Ma c’è chi, nel settore industriale della carne, ha saputo diventare sempre più grande, adoperando grande intuito manageriale e pure gli...

Report nella puntata di questa sera 17 maggio 09 ha affrontato il tema della produzione di alimeni animali. Una puntata interessantissima con molti spunti di riflessione e molte informazioni sconosiute sia per la salute che sul piano ecologico.
Tra le proposte positive, tra tanto letame, è stata presentata un interessante esperienza della nostra Università di Perugia: un allevamento di polli biologici impiantato dal Prof. Castellini e in via di espansione per il grande successo scientifico ed alimentare ottenuto.
Aspettiamo vostri commenti e ulteriori informazioni sull'argomento: sarebbe bello e importante creare un tam tam su allevamenti rispettosi dell'ecosistema alimentare e ambientale. Chi ne conosce ci scriva ( qui sotto c'è la possibilità di lasciare commenti ) per divulgarli anche agli altri e aiutarci a tutelare la nostra salute: SI SA CHE CHI FA DA SE' A PER TRE e allora diamoci una mossa per non essere sommersi dalla...

martedì 5 maggio 2009

SCORIE ILLEGALI ALTE COME L'ETNA

La montagna di scorie industriali gestite illegalmente dalla ecomafia in Italia ha raggiunto la vetta di 3.100 metri con una base di 3 ettari, un'altezza quasi quanto quella dell'Etna. Non e' mai stata cosi' alta.

Secondo il rapporto Ecomafia 2009 di Legambiente, la montagna di rifiuti speciali spariti nel nulla ha movimentato lo scorso anno un giro di affari di circa 7 miliardi di euro, contro i 4,5 miliardi del 2007.

Dal 2002, anno di entrata in vigore del delitto di organizzazione di traffico illecito di rifiuti, sono 123 le operazioni giudiziarie portate a termine contro i "signori dei veleni", raggiunti da ben 798 ordinanze di custodia cautelare, con 2.328 persone denunciate e 564 aziende coinvolte. Un risultato straordinario che testimonia tutta l'efficacia di quello strumento normativo.

Tra i casi che hanno fatto scalpore nell'ultimo anno, l'indagine che ha svelato gli affari illeciti di Mario Chiesa (ex tangentopoli) in combutta con i "colletti bianchi": dipendenti pubblici corrotti e imprenditori d'assalto; l'ingresso del Piemonte e della Lombardia tra le regioni piu' coinvolte dai traffici illeciti e il fenomeno dell'interramento dei rifiuti industriali a Milano (6 ettari di bosco compromessi), come nelle cave dei cantieri per l'alta velocita' ferroviaria nel Parco del Ticino e in Calabria, dove le scorie della ex Pertusola Sud miscelate alle polveri dell'Ilva sono state utilizzate per costruire un aeroporto, l'acquedotto, le strade, le scuole.

In vetta alla classifica dell'illegalita' ambientale in questo settore si piazza saldamente la Campania con 573 infrazioni accertate (il 14,7% sul totale nazionale) e ben 63 arresti nel corso dell'ultimo anno. Al secondo posto si piazza la Puglia con 355 infrazioni accertate, 416 denunce, 271 sequestri, e 15 arresti. Al terzo posto la Calabria (293 infrazioni, 238 denunce, 567 sequestri), seguita dal Lazio con 291 reati, 358 denunce, 172 sequestri e ben 11 arresti. Il Piemonte e' diventata la prima regione del Nord per numero di reati accertati, incidendo per il 6,5% sul totale nazionale.

Negli ultimi tre anni, si ipotizza siano stati smaltiti illegalmente in tutta la regione circa 13 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie, che tradotti in camion significano 520 mila tir che hanno attraversato mezza Italia per concludere i rispettivi tragitti nelle campagne napoletane, nell'entroterra salernitano, nelle discariche abusive del casertano o ancora, piu' recentemente, nei terreni scavati per l'occasione nel beneventano e nell'avellinese. [tratto da AGI ]

martedì 28 aprile 2009

15 - 20 % dei tumori provengono da agenti infettivi

Studi epidemiologici e biologici hanno confermato, in via definitiva, che gli agenti infettivi sono fra le cause più rilevanti e specifici nell'insorgenza di diversi tumori maligni accertati nelle varie parti del mondo.
Queste le conclusioni a cui sono arrivati 36 esperti internazionali, provenienti da 16 paesi di tutti i continenti, che si sono incontrati a Lione presso l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) del Who / Oms per rivalutare la carcinogenicità degli agenti biologici già classificati come 'cancerogeni per gli esseri umani' e identificare ulteriori tumori o sedi anatomiche di tumore insieme a meccanismi di carcinogenesi.
Antonino Carbone ( membro del Working group riunitosi presso lo Isrc di Lione e direttore del dipartimento di Patologia diagnostica e laboratorio della Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori ) sostiene che <<>>.
Queste valutazioni saranno pubblicate nel volume n. 100, parte B, delle monografie dello Iarc / Whom; nel numero di aprile della rivista scientifica
Il totale di tumori maligni attribuibili a infezione nell'anno 2002 è stato stimato in 1,9 milioni di casi, ossia il 17,8 % dell'insieme dei tumori maligni.
I principali agenti infettivi già classificati come "cancerogeni per gli esseri umani" e confermati come tali dal gruppo di lavoro comprendono il virus dell'epatite B (Hbv), quello dell' epatite C (Hcv), il Kshv (Kaposi sarcoma associated herpes virus), Hiv - 1, il virus di Epstein - Barr (Ebv), il papillomavirus (Hpv) e l'Helicobacter pylorii (Hp). I tumori "favoriti" da queste infezioni sono
il carcinoma epatocellulare (provocato da Hbv e Hcv, che infettano, rispettivamente, oltre 300 milioni di persone in tutto il mondo ( principalmente in Asia e in Africa),
i linfomi non - Hodgkin (Hcv),
il carcinoma rinofaringeo, uno dei tumori più comuni nel sud est asiatico (Ebv),
il linfoma di Burkitt nei bambini in Africa (sempre Ebv),
il carcinoma gastrico (ancora Ebv - nuove evidenze indicano un ruolo di questo virus nel 5 - 10 % dei casi di questo tumore in tutto il mondo - e Hp),
i linfomi Malt (mucosa - associated lymphoid tissue) gastrici (Hp),
il carcinoma della cervice uterina (alcune specie filogeneticamente correlate dell'Hpv).
il sarcoma di Kaposi ( Kshv, con rischio relativo superiore a 10 negli individui infettati con Hiv-1 che ahnno un alto rischio di sviluppare un tumore maligno a causa dell'immunosoppressione che porta ad aumento di replicazione di virus oncogeni quali Ebv e Kshv ).

sabato 25 aprile 2009

Cos'è l'Influenza suina che sta allarmando il mondo ?

L'influenza suina è una malattia respiratoria acuta dei maiali causata da virus influenzali del tipo A, che causano abitualmente epidemie di influenza tra i suini. I Virus dell'influenza suina causano alti livelli di malattia e bassa mortalità nei maiali. I virus dell'influenza suina possono circolare tra i maiali in tutti i mesi dell'anno, ma la maggior parte delle epidemie si manifestano nel tardo autunno ed in inverno, così come accade per le epidemie nella popolazione umana. Il virus dell'influenza suina classica (virus influenzale A/H1N1 è stato isolato per la prima volta begli anni 30 del secolo scorso.

Quanti sono i virus dell'influenza suina?
Come tutti i virus influenzali anche quelli dell'influenza suina mutano continuamente: I maiali possono essere infettati dai virus dell'influenza aviaria così come da quelli dell'influenza suina. Quando virus influenzali di differenti specie animali infettano i suini, i virus possono andare incontro a fenomeni di "riassortimento" e nuovi virus che sono un mix di virus umani/aviari/suini possono emergere.

L'influenza suina può infettare l'uomo?
I virus dell'influenza suina non infettano normalmente l'uomo. Comunque, possono verificarsi infezioni umane sporadiche con virus influenzali suini. Comunemente questi casi di infezione umana da virus influenzali suini si manifestano in persone con esposizione diretta ai maiali (per esempio lavoratori addetti ad allevamenti e industrie suinicole, frequentatori di fiere zootecniche).
Probabilmente l'epidemia più conosciuta è quella che ha colpito i soldati di Fort Dix , New Jersey (USA), nel 1976 , con circa 200 casi tra i soldati presenti nel campo: almeno 4 soldati con polomite e 1 decesso.
Il virus si era trasmesso attraverso contatti stretti durante la vita comunitaria.
Si ritiene che il virus abbia circolato per un mese prima di scomparire spontaneamente.
L'epidemia potrebbe essere stata causata da un virus animale introdotto in contesto di particolare affollamento nel periodo invernale. Fu allora isolato dai soldati di Fort Dix il virus A/New Jersey/76 (Hsw1N1). L'episodio fu alla base di una estesa campagna di vaccinazione antinfluenzale nel 1977 ( con numerosi decessi dovuti agli effetti negativi del vaccino stesso ) .

Quali sono i sintomi dell'influenza suina nell'uomo?
I sintomi dell'influenza suina sono simili a quelli della "classica" influenza stagionale e comprendono: febbre, sonnolenza, perdita d'appetito, tosse e, più raramente, raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea.
Come l'influenza stagionale, anche l'influenza suina può può presentarsi in forma lieve o grave. ma anche causare un peggioramento di patologie croniche pre-esistenti causando complicazioni gravi (polmonite ed insufficienza respiratoria) e anche decessi.

Le persone possono prendere l'influenza suina mangiando carne di maiale?
No, i virus dell'influenza suina non sono trasmessi dal cibo; non si può contrarre l'influenza suina mangiando maiali o prodotti a base di carne di maiale. Mangiare carne maneggiata in maniera appropriata, carne cotta e prodotti a base di carne suina. Cuocere la carne a temperatura interna di 70-80 ° gradi uccide il virus dell'influenza suina, così come gli altri batteri e virus.

Come si trasmette l'influenza suina?
I virus influenzali possono essere trasmessi direttamente dai maiali all'uomo e dall'uomo ai maiali. Le infezioni umane con virus influenzali di origine suina si manifestano con maggiori probabilità in persone che hanno contatti ravvicinati con i suini , come negli allevamenti o nelle fiere zootecniche.
E' possibile anche la trasmissione da persona a persona. Si ritiene che ciò accada con le stesse modalità di trasmissione dell'influenza stagionale, cioè attraverso la diffusione di goccioline di secrezioni naso-faringee con la tosse e lo sternuto. Le persone possono anche infettarsi toccando superfici contaminate con secrezioni infette e e poi portando alla bocca e al naso le mani. Per questo il lavaggio delle mani è una misura molto importante per ridurre il rischio di infezione.

Il virus di quest'epidemia in Messico e USA è contagioso?
Ci sono evidenze, stabilite dai CDC degli Stati Uniti d'America, che il virus responsabile dei casi negli Stati Uniti si stia diffondendo da persona a persona: comunque in questo momento non è possibile sapere quanto facile sia questa trasmissione.

Come si può diagnosticare l'infezione da virus influenzali suini nell'uomo?
Per la diagnosi di influenza suina A è necessario raccogliere un campione di secrezioni respiratorie (tampone nasale o faringeo) entro i primi 4 – 5 giorni dall'inizio dei sintomi (quando è maggiormente probabile che la persona elimini i virus). Comunque, alcune persone e in particolar modo i bambini possono eliminare il virus influenzale per 10 giorni e più. L'identificazione del virus dell'influenza suina richiede l'invio del campione ad un Laboratorio di riferimento della rete Influnet, con il coordinamento dell'Istituto superiore di sanità..

Ci sono farmaci efficaci sulla influenza suina nell'uomo?
Sono disponibili diversi tipi di farmaci antivirali tra questi i più efficaci su questo tipo di influenza sembrano essere oseltamivir e zanamivir.

Fonte: CDC e Ministero Lavoro, Salute e Politiche Sociali - Direzione generale Prevenzione sanitaria